14 Feb Ad amare, inizio da me

Ho deciso. Parto. Mi prendo due giorni per me, una notte fuori casa, mi dedico alle mie amicizie e ai miei luoghi del cuore: un weekend da sola, senza la famiglia, con una cara amica che abita lontano. Shopping e relax alla Spa, chiacchiere e piadina nella mia amata Romagna.

Tempo fa non avrei avuto dubbi né pensieri, sarei partita subito, oggi c’è Niccolò, mio figlio di 3 anni e mezzo, e le scelte sono diventate più complicate. Sensi di colpa e ansia del controllo sono i più grandi ostacoli. Il “dovrei” pesa e il più delle volte vince sul “vorrei”.

Diventando mamma ho imparato e sperimentato tante cose, rinunciare è una delle più forti.

Oggi però mi domando quanto sia giusto e cosa fare per imparare a farlo con equilibrio, senza perdere di vista me stessa. Sono convinta che tutto inizi dal mio benessere personale: solo se io sto bene, posso stare bene anche con Niccolò, solo se io mi amo, posso amare anche Niccolò.

Massimo Recalcati, in “Le mani della madre”, scrive: “l’assenza della madre è importante quanto la sua presenza”. Nel rapporto tra la mamma e il suo bambino è importante che la madre sappia stare in equilibrio tra il suo essere madre e il suo essere donna, entrambe devono vivere e avere spazio, per non soffocare o al contrario abbandonare.

Ascoltare con più attenzione le mie emozioni, riconoscerle per quello che sono, non per le conseguenze delle azioni che immagino e anticipo ma iniziando dalle vere emozioni come sono realmente, ecco, così posso scegliere con consapevolezza, rispetto e amore. Per me, prima di tutto.

Alessandra

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